CONSIGLI PUBBLICINEMARI: “MAGELLANO” di Stefan Zweig
L'AVVENTUROSA CONQUISTA DELL'IGNOTO
“Magellano” di Stefan Zweig non è solo una biografia: è un romanzo d’avventura, un racconto epico, un frammento di Storia che ci parla di azioni e sentimenti umani.
A volte si pensa ai libri biografici come a opere certamente interessanti, ma poco coinvolgenti, talvolta anche noiose. Ebbene, la biografia di Magellano scritta da Stefan Zweig vi farà ricredere completamente sul genere, perché è molto di più del “semplice” racconto di una vita: è un romanzo d’avventura, è la Storia – con la S maiuscola – inserita nella vicenda di un esploratore e i suoi uomini e viceversa, è l’incarnazione dei più disparati sentimenti umani, è la narrazione di un’impresa, anzi della “più audace avventura della storia dell’umanità”, come la definisce lo stesso autore.
“L’audace avventura” è il viaggio verso l’ignoto intrapreso da Magellano e duecentosessantacinque uomini che, a bordo di cinque navi, il 20 settembre 1519 salpano dalle coste della Spagna con l’obiettivo di raggiungere le Molucche (le “isole delle spezie”) passando da Ovest, scommettendo su un passaggio presso il continente americano (lo stretto di Magellano, appunto) e circumnavigando dunque il pianeta. L’impresa verrà portata a termine, dopo circa tre anni, da soli diciotto uomini a bordo di una nave e senza l’ammiraglio. Ma quei tre anni sono ricchi di azioni coraggiose, timori, scoperte, ribellioni, ammutinamenti, conquiste, che Zweig ci racconta con uno stile preciso e appassionato, che diventa conseguentemente appassionante per il lettore che arriva a “condividere” il viaggio. A titolo di esempio, sono sufficienti le parole con le quali ci descrive gli attimi in cui Magellano intuisce che l’impresa è vicina: “Non si affretta, non si lancia avanti impaziente, quantunque certo il cuore gli tremi dall’ansia di trovare finalmente, finalmente, finalmente, un passaggio, di vedere finalmente il Mar del Sur”.
Al centro di tutto ciò vi è ovviamente il personaggio di Magellano, di cui viene offerto un ritratto a tutto tondo che ne evidenzia il carattere e la personalità.
E’ la storia di un uomo schivo, chiuso, taciturno, calcolatore, gelido, scontroso, senza un briciolo de “l’arte di farsi benvolere”, ma orgoglioso e determinato a inseguire quello che è il suo vero e proprio progetto di vita. Dopo l’irriconoscenza portoghese e il rifiuto del re, si rivolge allora alla Spagna, che gli consentirà di intraprendere il viaggio, sebbene la convivenza con la flotta spagnola non sarà facile. Magellano dimostra di avere polso, capacità di comando, fermezza. E’ un uomo duro e aspro, ma leale e non crudele. A differenza dei conquistadores, infatti, non si macchia mai di efferati delitti o stermini e punta a conquiste pacifiche rispettando i patti tra i popoli. Zweig indica ne “l’eroica perseveranza” la qualità principale dell’esploratore, che gli permette di raggiungere gli obiettivi. Ma c’è una frase che sintetizza al meglio il carattere di Magellano descrivendo il concetto di audacia che “per Magellano ha un colore particolare: agire audacemente per lui non significa affatto attaccare con ardore, avanzare di slancio, ma vuol dire intraprendere qualcosa di indicibilmente pericoloso con estrema astuzia e prudenza. I piani più temerari di Magellano sono sempre forgiati come un buon acciaio alla fiamma della passione, ma poi temprati nel gelo della più fredda ponderatezza”.
E, ormai a impresa compiuta, pagherà molto caro proprio l’unico momento in cui, sfiorato da un sentimento di invulnerabilità e onnipotenza, abbandonerà proprio “prudenza e previdenza”.
Ma se Magellano è pacifico con i popoli conquistati, non lo è affatto con i propri oppositori e i capitani spagnoli ribelli, verso cui non lesina spietatezza. Una durezza e un’implacabilità che l’esito felice della spedizione finì di giustificare “se non moralmente, almeno storicamente”.
Un personaggio ricco, sfaccettato, dall’indubbio spessore storico, che l’autore ci racconta con energia e trasporto, affascinando. Perché oltre al personaggio, c’è la Storia e l’importanza eterna del suo viaggio, ci sono i sentimenti e le riflessioni che “l’avventura” porta con sé e rilascia ai lettori: la sete di conoscenza, la tenacia e l’indomabilità delle idee, la dimostrazione della sfericità della Terra, l’ingratitudine umana, la sorte “più generosa che giusta”, la vita e la morte.
E infine il senso di tutto, che Zweig sintetizza in maniera straordinaria così: “La meravigliosa audacia di quei cinque e piccoli velieri solitari, che partono per una sacra guerra umana contro l’ignoto”.
Una biografia imperdibile, che parla di interessi commerciali e ideologie, di grandi imprese e di vili comportamenti, di Storia e di uomini. In fondo, del genere umano.